LA POSIZIONE DEL GOVERNO ‘Sensibilità diverse’ sulla questione del latte in polvere

Fonte: Anmvi oggi

Il caso nasce dalla segnalazione di “un produttore italiano, a testimonianza del fatto che sulla questione vi sono sensibilità molto diverse”.  Assolatte? Il Viceministro Olivero ha spiegato la posizione del Governo sul possibile avvio di una procedura di infrazione contro l’Italia: per la Ue non può vietare l’uso di latte in polvere.

All’interrogazione presentata da un folto gruppo di parlamentari del PD, Andrea Olivero, viceministro al Mipaaf,  ha risposto facendo presente che il Governo ha chiesto una proroga del termine fissato al 28 luglio prossimo per rispondere alla richiesta di osservazioni avanzata dalla Commissione europea ai sensi dell’articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
“Tale richiesta – ha detto in Commissione Agricoltura a Montecitorio-  è stata motivata, non solo per l’esigenza su un caso così delicato di svolgere ulteriori approfondimenti, ma soprattutto in relazione all’iniziativa del gruppo del Partito democratico di chiedere un dibattito parlamentare aperto e trasparente sulla questione attraverso la presentazione di una mozione presso questa Camera”.

La procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea nei giorni scorsi avverte l’Italia di rientrare nelle regole del Trattato Europeo che non le consentono di vietare l’impiego di latte in polvere nelle produzioni casearie, un divieto previsto dalla legge 138/1974. L’interrogazione chiedeva al Mipaaf conferma che la procedura nascesse proprio da segnalazioni provenienti dall’Italia.

“Da notizie apparse sulla stampa risulta che l’iniziativa della Commissione europea sia stata sollecitata dalla associazione delle industrie lattiero casearie (ASSOLATTE) – si legge nell’atto parlamentare- o comunque da un suo segmento; se confermate tali notizie dimostrerebbero il completo distacco di una parte dell’industria lattiero casearia nei confronti degli interessi degli allevatori italiani e la noncuranza del prestigio e della grande reputazione del Paese in tema di prodotti caseari”. La richiesta al Mipaaf è quindi di sostenere la legge n. 138 del 1974 .

Confermando la provenienza italiana della segnalazione che ha dato l’avvio alla procedura di infrazione, Olvero ha dichiarato: “Difenderemo i principi alla base dell’impianto normativo adottato dall’Italia in materia che, ad avviso del Ministero, non comporta alcuna restrizione di mercato cosiddetto «equivalente» all’importazione di latte in polvere, come invece lamentato dalla Commissione europea, atteso che non vi è alcuna norma nell’ordinamento che vieta l’importazione o la circolazione del latte in polvere.

Il Ministero ritiene peraltro che le disposizioni nazionali “si muovano nell’ambito di una materia non armonizzata, nella quale ciascuno Stato ha la facoltà, nel rispetto del Trattato, di legiferare salvaguardando le proprie specificità e tradizioni”. In conclusione, ha detto il viceministro, “ribadisco l’impegno del Ministero a difesa di un’assoluta eccellenza della tradizione italiana la cui qualità è riconosciuta in tutto il mondo”.