Per salvare il latte italiano di qualità

Fonte : TARGATOCN

Per salvare il latte italiano di qualità

Le nuove misure introdotte dal decreto del Consiglio dei ministri dopo la fine, il 31 marzo, del regime di quote. Il viceministro Olivero: “Passaggi importanti che indicano la volontà del Governo di seguire, con attenzione, il settore”

 

L’inaugurazione e l’apertura di Expo non hanno fatto calare l’attenzione del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali sui problemi esistenti in un settore primario dell’economia italiana.

Infatti, con il decreto approvato dal Consiglio dei ministri sono state date risposte concrete e rilevanti alle crisi del latte e dell’olio d’oliva, senza dimenticare le imprese colpite dai fenomeni alluvionali del 2014. In particolare, però, per gestire l’emergenza provocata dalla fine del regime delle quote, avvenuta lo scorso 31 marzo, dopo quanto già fatto nella Legge di Stabilità con la creazione del Fondo per il latte di qualità, finanziato attraverso 110 milioni di euro, si sono attuati gli impegni assunti l’11 febbraio durante l’incontro con tutta la filiera del comparto.

“Innanzitutto – spiega il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il cuneese Andrea Olivero – sarà possibile rateizzare in 3 anni, senza il pagamento degli interessi, le multe dell’ultima campagna dovute al necessario ampliamento produttivo in vista della fine delle quote. Un’opportunità prevista dall’Unione Europea, su proposta italiana”.

Inoltre, venendo incontro alle richieste dei produttori, e in particolare a quelle rivolte al viceministro Olivero dall’Associazione Regionale Produttori Latte Piemonte,  sempre per l’ultima campagna è stato definito, nell’ambito della quota complessiva nazionale, un percorso di compensazione tra gli operatori del settore. “In pratica – sottolinea Olivero – chi ha superato le quote fino al 12% può compensare fino al 6% di quanto ha munto di troppo: cosa che prima non era prevista e che, al contrario, vedeva scattare la sanzione sull’intera percentuale di splafonamento”.Ma non solo.

Il decreto prevede la nascita dell’interprofessione del latte per organizzare, mettere insieme e rafforzare tutti gli “attori”  della filiera e stabilisce contratti di vendita scritti e con la durata minima di un anno, assicurando, in questo modo, il controllo sui prezzi e rafforzando il contrasto alle pratiche sleali attraverso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) e nuove modalità di accertamento e di sanzione.

Il contratto dovrà indicare espressamente il prezzo del prodotto da pagare alla stalla, che potrà essere fisso o legato a fattori determinati: dagli indicatori di mercato ai volumi consegnati, alla qualità o alla composizione del latte crudo.

“Si tratta – conclude Olivero – di passaggi importanti, che indicano la volontà del Governo di seguire, con attenzione, il settore lattiero-caseario per il quale, nei prossimi mesi, intendiamo mettere in campo ulteriori interventi in grado di promuovere l’etichettatura  con l’indicazione della zona di mungitura e la dizione, volontaria, “latte italiano” e “prodotto di montagna”.

A cui vogliamo aggiungere altre iniziative volte a rafforzare i Consorzi di tutela dei formaggi Dop i quali, già oggi, garantiscono l’impiego di circa la metà di tutto il latte prodotto in Italia”.